La mostra, dedicata alle "essenze" e alle "epifanie spirituali" presenti nell'opera dlel'artista Maurizio Romani, ha presentato "dipinti e disegni sempre attuali, lambiti da mulinate di luce ma allo stesso tempo nitiscenti di una propria notturna ispirazione" (F. De Santi), che hanno permesso ai visitatori di riflettere su temi di profondo valore religioso, come quello della solitudine dell'Uomo/Dio tra gli uomini.
Tutti temi che De santi ha messo in luce collegandoli ad una spiegazione del personale rapporto dell'artista con le immagini: "... nella produzione delle opere sacre di Romani sembrano coesistere due differenti concezioni della realta': universalistica e nominalistica, per dirla con Panovsky, ma entrambe in condizione di proporre il valore essenziale cosi' dello spazio come della figura, definita appunto nel suo legame con le cose all'intorno, ma anche immersa in una profondita' nella quale si esalti il suo valore universale".